Carmelo e il suo segreto pubblico

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Ho scritto questo pezzo ascoltando Cure For Pain, Morphine, 1993

Volevo fare un post sui social per condividere la gioia, da fan, di poter ascoltare finalmente il nuovo album di Carmelo Pipitone e mi sono reso conto che mi sarebbe piaciuto scrivere più di quattro frasi condite da qualche emoticon. Ho un blog dove posso scrivere tutto quello che voglio quindi perché no?

2012. Registro Old Toys vicino a casa, a Montà, nello studio di Paolo C, con il mio grande (in tutti i sensi) amico Andrea Brasolin ed è l’anno in cui conosco Carmelo Pipitone come si deve (ci eravamo incrociati in qualche occasione prima ma senza mai aver avuto occasione di approfondire).

Sentire la chitarra di Carmelo, riconoscibilissima, proprio lei, violenta e morbida allo stesso tempo, in un mio brano, fu una sensazione indescrivibile. Uno dei più grandi regali che la musica mi ha fatto.

Devi sapere che Muscoli e dei e C’è gente che deve dormire dei Marta Sui Tubi sono due album che mi hanno accompagnato in alcuni momenti tra i più difficili della mia vita e puoi capire il groviglio di emozioni che mi lega a quei brani. A Carmelo non l’ho mai detto, mi bastonerebbe.

Carmelo mi ha accompagnato in due miei tour bellissimi. Il primo interrotto a metà perché doveva andare a Sanremo. Eh va beh, ci sta! Le prime date furono difficili perché io avevo un’ansia da prestazione notevole. Ricordo il primo concerto, i brividi nel sentire “quella chitarra” nel mio monitor con la mia voce. Ci sono momenti come questo che mi sforzo di fotografare ad alta risoluzione nella mia mente e che mi fanno stare bene, mi aiutano ad affrontare quei giorni in cui è buio ovunque.

Stavo mangiando un hamburger con mia mamma (non quelli buoni che fa lei ma in un cazzo di Burger King) quando mi ha proposto di accompagnarlo nel tour del suo primo album solista. Mi sono innamorato dei brani di Cornucopia al primo ascolto e visti “da dentro” sono ancora più forti e geniali. Ho fatto una bella fotografia anche a quel momento e la tengo sempre con me. Ovvio.

Più di 30 concerti, un botto di km insieme su è giù per l’Italia. In due su una Panda. Gialla. Un tour in cui mi sono divertito ad improvvisarmi poli-strumentista con un set dove c’era di tutto tranne che il mio strumento, la chitarra. E’ stato per me un bel banco di prova. Ne sono uscito con la sciatica (la Panda non è proprio l’auto ideale per viaggi lunghi) e qualche problemino al fegato ma felice davvero. Il mese dopo sarei partito con il tour di Presente. Ottimo!

Ho imparato tantissimo da Carmelo.

Lui entra in un posto e prima di scaricare osserva la situazione, saluta tutti, ma proprio tutti. Si assicura costantemente che tu stia bene. E’ il tuo amico metallaro col barbone che anche tua madre adora, che ti chiama perché ha saputo che hai qualche problema, che ti fa regali a caso, ti manda dischi meravigliosi da ascoltare perché sa perfettamente quello che ti può piacere e ti mette in riga quando sei stato poco carino con qualcuno (è successo. Dopo un concerto, un ragazzo mi parlava e io guardavo il cellulare. Che stronzo che sono a volte). E’ quel genere di persona che se ha un solo pezzo di pane fa a metà con te. E si prende la metà più piccola.

Esistono una quantità di aneddoti esilaranti – alcuni particolarmente famosi tra gli addetti ai lavori – di tenero nonnismo ad alto tasso alcolico, di pisciate in testa e bastonate durante i tour insieme. Io sono quello che ha subito ovviamente. Sempre.

Ricordo che dopo un concerto a Bologna, siamo passati da un amico per il bicchiere della staffa (assolutamente non necessario). Ad un certo punto parte walk dei Pantera e siamo così violentemente presi bene che ci viene l’istinto di picchiarci (o meglio lui picchia me), prima di portarmi a dormire letteralmente in braccio. Avevo dato tutto. Ricordo il tragitto sotto i portici al Pratello semicosciente. Ecco la definizione pratica di tenero nonnismo.

Giusti è una delle più belle canzoni che io abbia mai ascoltato. L’ho ascoltata in anteprima durante il lockdown la scorsa primavera e non sono riuscito a trattenere la commozione. Non so se sia il giro, le armonie, il testo, non saprei.

Non vedo l’ora di rivederti dal vivo sul palco Carmelo. Con gli Ork, con i Dunk, con la tua band o da solo. Come cazzo ti pare a te. Tanto è sempre figo quello che fai. Intanto aspetto il tuo vocale con tonnellate di insulti e minacce di morte. Lo so che mi vuoi bene.

Tutto sto pippone perché c’è un disco da ascoltare. Si chiama Segreto pubblico ed è uscito oggi per Black Candy, un’etichetta che da un po’ di tempo a questa parte sta tirando fuori tante pietre preziose.

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